EconomyCartelle Esattoriali: 955 miliardi di debiti con l’erario

24 Luglio 2020

A quanto ammontano i debiti contratti dagli italiani con l’agenzia delle entrate? Si tratta di un patrimonio di ben 954,7 miliardi di euro di cartelle esattoriali accumulatosi negli ultimi 20 anni!
Di questo ammontare circa il 40% non è recuperabile o comunque, risulta molto improbabile che questo possa essere recuperato.
Questa panoramica sul magazzino dei crediti AdER è stata presentata in audizione con la “Commissione Finanze e Attività Produttive” lo scorso 22 Aprile.
Lo spunto viene fuori in seguito al focus sull’articolo 68 del DL Cura Italia.
Questo interviene su quelli che sono i termini di presentazione delle comunicazioni d’inesigibilità, per le istanze del 2018, 2019 e 2020 la scadenza è stabilita, per il 31 Dicembre 2023, 2024, 2025.
L’ intervento si è reso necessario per evitare che, in seguito alla crisi sanitaria ed economica dovuta al Corona Virus, l’attività dell’agenzia delle entrate dovesse intensificare le sue operazioni.

Il debito nei confronti dell’erario riguarda una porzione pari a più del 25% della popolazione (17,5 milioni di contribuenti circa).
Questi 950 miliardi di euro, accumulati dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2019 sono composti nel seguente modo:

 – 83% crediti di natura erariale affidati alla riscossione da Agenzia delle entrate, agenzia delle dogane e dei monopoli, agenzia del demanio o ad altri enti statali;
 – 13% crediti di natura contributiva o previdenziale (INPS e INAIL);
– 2% crediti affidati dai comuni;
 – La restante quota da crediti affidati ad altre tipologie di enti impositori.

Il monte da 950 miliardi è composto per quasi la metà (45%) da debiti dal valore inferiore a 1’000€.
Nonostante ciò, il 45% contribuisce a meno del 2% del valore del debito.
La fetta più cospicua di debito è composta da debiti superiori al mezzo milione di euro e interessa una percentuale di popolazione pari all’1.3%.

L’analisi fatta da Ernesto Maria Ruffini mette alla luce diversi fattori oltre a quelli di “composizione del debito”.
Per più del 40%, il debito non verrà in nessun modo sanato andando a distruggere quasi 400 miliardi d’imposte per l’erario.
Oltre a questo, il Ruffini, spiega come il valore complessivo del magazzino residuo è anomalo ed è dovuto alle ripetute proroghe dei termini di presentazione delle comunicazioni d’inesigibilità, intercorse dal 2000 a oggi.
Oltre a ciò osserva che le operazioni volte a sanare le posizioni inferiori a mille euro non hanno avuto il risultato sperato, come abbiamo già visto poc’anzi la quota di questi è insignificante rispetto al valore complessivo del debito.

Perché questo 40% viene considerato come irrecuperabile o “difficilmente esigibile”? Ecco il perché:

 – 153 miliardi sono dovuti da soggetti falliti;
 – 120 miliardi le somme dovute da persone deceduto e imprese cessate;
 – 110 miliardi sono dovuti da nullatenenti.

Oltre a questi ci sono poco meno di 70 miliardi di cartelle esattoriali per cui l’attività di riscossione è stata sospesa in seguito a provvedimenti di autotutela emessi da enti creditori in forza di sentenze dell’autorità giudiziaria.

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